PANDORA 2.0 

Di e con Nathalie Cariolle e Michele Nardi

                                                                                     ph by Matteo Cingolani

Sinossi

Uno scienziato pazzo cerca. Ricerca attraverso i suoi principi, i suoi valori, il visibile, il misurabile. Cerca qualcosa. Non sa bene cosa cerca: La verità, l’origine, il passato, il futuro? Cerca. Finché incontra Pandora…Ma chi è Pandora? 

Un alchimista e una maga. Due personaggi provenienti da mondi diversi e lontani: uno dal passato, l’altro dal futuro. Uno scontro/ incontro tra lo Yin e lo Yang, tra l’uomo e la donna, tra la tradizione e l’innovazione, tra tempi antichi e modi contemporanei.

Note di regia

Pandora 2.0 è nato per il festival “CIURMA” organizzato dall’associazione SPUNK di Barbara (AN). Il progetto “Scuola di futuro” creato all’interno del festival, prevedeva dei dibattiti tra bambini dove gli si chiedeva la loro visione del futuro.

Bimbo: Io salverò il mondo.

Bimba: Sarà…Ma da cosa?

Bimbo: Dalla sua esplosione. È scientificamente provato che il mondo finirà.

Bimba: Quanto sei pessimista. Esplodere! Ma perché dovrebbe esplodere?

Bimbo: Perché ci sono le guerre. E c’è pure la bomba nucleare.

Bimba: E non è uno scienziato ad aver creato la bomba?

Il discorso si è centrato molto velocemente sulla scienza e la spiritualità. Due fazioni di bambini non più grandi di 10 anni che cercavano di spiegare la loro visione del futuro a secondo se per loro il mondo era stato creato dal big bang o da Dio. Abbiamo quindi cominciato il nostro lavoro partendo da due figure: Uno scienziato e una divinità. Il lavoro essendo presentato poi all’interno del Festival non si svolgeva in teatro ma per strada e in piazza. I personaggi creati si ispirano ad un lavoro di teatro di strada con forte componente fisica ed espressiva. La prima parte prevede un interazione diretta col pubblico dove i personaggi si relazionano con lo spazio. Una futura rappresentazione in teatro qualche mese dopo ha dato l’opportunità di crearne una versione INDOOR mantenendo i principi originali ma riadattandogli allo spazio scenico. Il personaggio dello scienziato accoglie il pubblico nel foyer e porta il pubblico a sedere.